Storia del tang long hu shi

Dalle origini ai nostri giorni.

Prima di parlare della storia del kung fu 功夫 è importante comprendere a fondo il significato intrinseco dell'espressione "kung fu". Letteralmente ha il significato di "tempo" , l'ideogramma 功 può essere tradotto come "destrezza, abilità, buon risultato" il quale è composto a sua volta da 工 che viene tradotto come "lavoro" e 力 che significa "forza, energia" , mentre fu 夫 significa "uomo, persona".

Le due parole usate insieme hanno quindi un significato molto profondo e difficilmente traducibile con un termine occidentale. Indicano un lavoro svolto (dall'uomo) con l'impiego di tempo, energia e pazienza, ottenendo grande destrezza e abilità. L'espressione appropriata che indica l’arte marziale è invece wu shu - 武術 che significa letteralmente "tecnica marziale".

In Cina, l'espressione kung fu è utilizzata proprio per indicare un elevata abilità in una qualsiasi arte o attività ottenuta attraverso un duro allenamento, in questo caso l'arte marziale. Questo perché nella tradizione cinese, per avere padronanza e comprensione di uno stile tradizionale di combattimento è opinione diffusa che servano almeno dieci anni di duro esercizio, che richiede il dispendio di molta energia e di molto tempo. Così nel tempo l'espressione "wushu" è stata sostituita da "wu kung" che significa "kung fu marziale" e poi più semplicemente dall'espressione "kungfu".

La cultura cinese fa risalire la nascita del kungfu ad oltre 3000 anni fa. Una storia che affonda le sue radici in un passato così remoto, unito alla tendenza di quei tempi di mantenere la “segretezza” delle proprie arti, rende estremamente difficile rintracciare l'origine di ogni stile separatamente e approfondirne la storia, visto anche la grande quantità di essi. Dalle fonti del mio Maestro di bagua zhang GM° Zhao Min Hua, si stima l'esistenza di circa 2400 stili di kung fu, dei quali per solo 400 circa ci sono tracce storiche.

La nascita del kung fu è profondamente collegata alla particolare percezione della vita del popolo cinese e alle loro abilità di sopravvivenza. Un popolo di grande genio, dotato di grande pazienza e spirito di osservazione. La stessa capacità di osservazione che questo popolo ha messo in gioco per comprendere i segreti della natura, i misteri del cosmo e la ciclicità delle epoche e dei fenomeni naturali, comprensione che gli ha garantito la sopravvivenza, è stato lo strumento che ha permesso la nascita del kung fu. Infatti le prime forme di combattimento sono nate proprio dall'osservazione del modo naturale ed istintivo di difendersi e di cacciare degli animali predatori e "pericolosi".

Ebbero origine così gli stili più antichi di kung fu, ciascuno dei quali aveva una struttura molto semplice e imitava i movimenti dei quattro arti degli animali adattandoli al sistema locomotorio dell'uomo. Il confronto casuale o voluto tra i combattenti dei vari stili ha poi giocato un ruolo fondamentale per l'accrescimento della complessità e l'arricchimento tecnico di ogni stile, perché da ogni confronto acquisisce esperienza e conoscenza sia il vincitore che il vinto.

La svolta definitiva nella qualità delle arti marziali (intendendo come "qualità" il massimo utilizzo delle capacità psichiche straordinarie, delle capacità mentali di formulare strategie e delle capacità corporee) è strettamente collegata con la storia del monastero Shaolin 少林寺. Ed è per questo che la nostra storia comincerà proprio da Shaolin, scusandomi per l'impossibilità di menzionare tanti degli stili noti o sconosciuti, anche se forse di grande potenzialità e livello marziale. Sarebbe un'opera colossale parlare di tutti gli stili, per la compilazione della quale servirebbe una squadra di ricercatori qualificatissimi, il lavoro di una vita intera, e anche una buona dose di fortuna!

Il primo monastero Shaolin fu costruito nel 377 d.C. per ordine dell'imperatore Wei, sulla montagna Shao Shih. Era un monastero per buddisti, che trascorrevano il loro tempo pregando e lavorando e non avevano nessun rapporto con le arti marziali.

Durante la dinastia Liang (502-557 d.C.) un principe buddista di nome Da Mo andò in pellegrinaggio al monastero Shaolin. Egli era considerato un Bodhisattva, ovvero un essere illuminato che aveva rinunciato al nirvana per salvare l'umanità, apparteneva alla scuola buddista Mahayana o grande veicolo. Al suo arrivo Da Mo trovò i monaci in uno stato fisico assai precario e si rattristò così tanto che nel suo cuore dolorante nacque il desiderio di aiutarli ad uscire da questo stato. Per tale scopo si chiuse in una stanza per nove anni, in continua meditazione.

Terminato questo lunghissimo periodo meditativo, Da Mo scrisse due libri, frutto delle nuove conoscenze acquisite: il libro Xi sui jing 洗髓经che insegnava metodi per la coltivazione dello spirito e il libro Yi jin jing 易筋经 che spiegava metodi per rafforzare il corpo fisico. Purtroppo i contenuti del primo libro ben presto andarono persi, mentre i metodi spiegati nel secondo libro furono mantenuti e praticati dai monaci per generazioni e generazioni, dal momento che ne ottennero non solo il miglioramento dello stato di salute, ma anche un notevole aumento della forza fisica interna - 内 ed esterna - 外.

Le rinnovate capacità fisiche e l'incremento della forza, spinsero i monaci a creare forme di autodifesa per proteggersi dai briganti durante i loro spostamenti e per prestare soccorso agli

oppressi. Purtroppo come spesso capita ad ogni strumento meraviglioso che nasce per il bene, solo trenta anni dopo la morte di Da Mo, alcuni monaci di basso livello morale, usarono le loro capacità per profitto personale, danneggiando, rubando e in alcuni casi anche uccidendo persone innocenti. Questi episodi diedero cattiva fama al monastero Shaolin, al punto tale che nel 570 d.C. l'imperatore (dinastia Chou) diede l'ordine di chiudere il monastero, che poté riaprire solo trenta anni dopo, durante la dinastia Sui (600 d.C.). In seguito a questo evento la scelta degli allievi che potevano accedere a Shaolin divenne molto rigida e basata soprattutto sulle doti morali e psichiche degli aspiranti monaci.

Strettamente collegata al monastero di Shaolin è la leggenda sull'origine dello stile tang lang quan, la quale è stata tramandata abbastanza dettagliatamente fino ai nostri giorni, nonostante alcuni dettagli differenti fra le varie scuole.

Dal 600 fino al 1600 Shaolin divenne il più famoso centro di pratica di arti marziali e simbolo di virtù e giustizia. Durante questo lungo periodo diversi maestri di stili esterni passarono dal monastero Shaolin e alcuni vi soggiornarono per lungo tempo, contribuendo così ad arricchire il bagaglio tecnico degli insegnamenti depositati nel monastero e dandogli la fama del centro più importante per lo studio delle arti marziali.

Una testimonianza di questo fatto è contenuta nel libro documenti sul kung fu shaolin, salvato dall'incendio del monastero del 1927. Secondo questo testo, sotto la dinastia Song (969-1126) l'abate Fu Ju invitò 18 famosi maestri di stili diversi al tempio, per soggiornarvi per un lungo periodo in cui confrontarsi e insegnare la loro arte ai monaci, ottenendo in cambio di arricchire il loro bagaglio tecnico attingendo dalle conoscenze marziali custodite nel monastero. I maestri che accettarono l'invito erano:

Il maestro Han Tong (韩通) dello stile Tong Bei (通背)

Il maestro Mien Shen (绵盛) dello stile Mien Zhang (面掌)

Il maestro Zhang En (郑恩) dello stile Chan Feng (缠封)

L'imperatore Tai Zu (太祖) della dinastia Song dello stile Pugno Lungo (长拳)

Il maestro Wen Yuan (温元) dello stile Pugno Corto (短拳)

Il maestro Sun Heng (孙恒) dello stile del Pugno Della Scimmia (猴拳)

Il maestro Huang You (黄佑) dello stile Kao Shen (靠身)

Il maestro Jin Xiang (金相) dello stile Ke Shou Tong Chuan (磕肘)

Il maestro Liu Xing (刘兴) dello stile Gou Luo Tan Shou (勾搂)

Il maestro Tan Fang (谭方) dello stile Gun Lou Guan Er (滚漏)

Il maestro Yan Qing (颜青) dello stile Zhan Na Die Fa (占拿)

Il maestro Lin Chong (林冲) dello stile Yuan Yan Jiao (鸳鸯脚强)

Il maestro Meng Su (孟苏) dello stile Qi Shi Liang Quan (七势连拳)

Il maestro Cui Lian (崔连) dello stile Wo Li Pao Chui (窝里剖捶)

Il maestro Yang Gun (杨滚) dello stile Kun Lu Zhen Ru (棍将直入)

Il maestro Hui De (怀德) dello stile Shuai Lue Ying Beng (摔捋)

Il maestro Ma Ji (马籍) dello stile Colpi a corto raggio (短打)

Il maestro WANG LANG (王郎) dello stile della Mantide Religiosa (螳螂)

 

Wang Lang (王朗), secondo la storia trasmessa oralmente, era un uomo intelligente con grande curiosità e spirito competitivo: viaggiò attraverso le regioni della Cina in cerca di validi maestri con cui confrontarsi. Da questi confronti apprese tecniche provenienti da 17 diversi stili di kung fu, che arricchirono il suo bagaglio tecnico. Ma la sua insoddisfazione lo spingeva a cercare di riunire tutto ciò che sapeva in un unico stile. L'illuminazione giunse mentre stava osservando una mantide religiosa nell'atto di catturare una cicala. Il giovane combattente fu impressionato dalla velocità di movimento e dallo straordinario modo di bloccare e immobilizzare dell'insetto. Fu in base alla nuova comprensione ottenuta dall'osservazione delle dinamiche di combattimento della mantide, combinata all'esperienza personale già acquisita, che Wang Lang creò appunto lo stile della Mantide Religiosa, con cui stupì l'abate del monastero Laoshan per la sua straordinaria abilità. In seguito, lo stile della Mantide Religiosa fu insegnato unicamente all'interno del monastero Laoshan e solo ad allievi di alto livello di preparazione fisica e morale, tradizione che è perdurata anche dopo la morte di Wang Lang.

Il primo maestro a portare lo stile della Mantide Religiosa fuori dalle porte del monastero, fu il monaco taoista Sing Sil - 升霄 che, dopo essere stato accettato come allievo dall'abate, trascorsi dieci anni di duro allenamento e approfondimento di questo stile, abbandonò Laoshan per stabilirsi nel tempio taoista del Drago Verde. Ormai vecchio Sing Sil non voleva in alcun mondo che le sue conoscenze marziali andassero perse con la sua morte, al contrario desiderava trasmetterle ad un degno allievo. Il suo desiderio fu esaudito quando incontrò il giovane Lee San Chin. Lee San Chin - 李之瞻 apprese lo stile con grande devozione e grazie anche al suo carisma personale divenne famoso con il soprannome Pugno luminoso. Lee San Chin visse impiegando le proprie capacità marziali come capo della sicurezza, per la protezione contro banditi e malviventi, dai quali era assai temuto. Per questa ragione non ebbe mai una propria scuola di kung fu e avendo superato i 50 anni di età, sentì il bisogno di trasmettere la sua arte, quando un giovane e famoso campione di kung fu della città di Fusan, di nome Wong Wing Sang, sfidò l'anziano Lee San Chin. Dopo un breve combattimento Wong Wing Sang prese atto della netta superiorità dello stile di combattimento di Lee San Chin e chiese di diventare suo allievo. Divenne così uno dei tre allievi che ebbe Lee San Chin.

Wong Wing Sang 王云生, proveniente da una famiglia ricca, si dedicò a tempo pieno alla pratica e al perfezionamento del proprio stile di kungfu e non avendo bisogno di denaro, non insegnò mai apertamente la sua arte.

Dotato di spirito da combattente, non rifiutava le sfide che gli si presentavano, come quella del giovane esperto dello stile Artiglio della Tigre, Chang Shoushan 常寿山, conosciuto per la sua straordinaria resistenza contro colpi potenti, ottenuta grazie alla pratica della tecnica di qi gong

氣功 chiamata camicia di ferro - tie bu shan 鐵衫 e per la pericolosità dei sui colpi di artiglio, risultato dell’addestramento nel tie zhua gong - artiglio di ferro. I due si misurarono in combattimento: Chang Shoushan, pur non sentendosi minacciato dai colpi del Maestro dello stile della mantide, ammirò la sua abilità di schivare colpi e di intrappolare le braccia. Dall'altra parte Wong Wing Sang ammirò la straordinaria resistenza e la forza dei colpi del suo avversario. I due si scambiarono le loro conoscenze tecniche attraverso cui, dopo tanta pratica e meditazione, Chang Shoushan riuscì a creare un nuovo metodo di combattimento fondendo i due stili mantenendone inalterati i principi.


Racchiuse i principi del suo stile in 10 parole chiave:

1. sī 撕 (lacerare)

2. yā 压 (avvicinarsi-schiacciare)

3. beng 崩 (frantumare)

4. niàn 黏 (aderire)

5. lōu 摟 (afferrare)

6. jī 击 (colpire-assalire)

7. zhǎn 斩 (tagliare)

8. jìn 进 (penetrare-avanzare)

9. gōu 钩 (agganciare)

10. shàn 闪 (schivare)

 

Il metodo della tigre del Maestro Chang ha le radici in comune con lo stile della tigre nera - 黑虎. Di questo stile non si hanno molte informazioni antecedenti al 1870 circa, periodo in cui, si narra venisse insegnato nel tempio Hay Chuang, situato nel Canton, provincia della Cina del sud.

Chang Shifu, essendo di carattere solitario, non trasmise la sua arte fino all'incontro con il formidabile combattente Wong Tianlong - 王天龙, grande esperto di tecniche di gamba e dell’utilizzo della lancia.

I due si confrontarono e Chang Shoushan ebbe da subito il dominio totale su ogni tecnica che Wong Tianlong cercava di portare a termine. Questi infine si inchinò a Chang Shoushan chiedendo di essere accettato come allievo. Dopo un lungo periodo di duro allenamento e meditazione comprese profondamente il nuovo stile e lo arricchì con le tecniche di calcio e di lancia di cui era esperto. Wong Tianlong era già in età avanzata quando incontrò il giovane Wong Tangjo - 王譚祖 praticante dello stile interno taiji quan della famiglia Yang - 太極拳楊家. WongTangjo rimase affascinato dall'abilità di Wong Tianlong, dal suo movimento impeccabile e dall'alternarsi di forza esplosiva e raffinatezza di ogni tecnica di braccia e di gambe, malgrado l'età avanzata.

Wong Tianlong accettò Wong Tangjo come allievo grazie alla purezza che vide nel suo cuore e al vero interesse di apprendere il nuovo stile. Prima della sua morte l'anziano maestro riuscì a trasmettere a Wong Tangjo tutte le tecniche interne ed esterne dello stile tang long hu shi. Nel 1978, in seguito alla morte di Wong Tianlong, Wong Tangjo decise di emigrare in Europa. Già oltre i 50 anni di età, incontrò il giovane praticante, Nikita Petroulia, che aveva cominciato da molto giovane lo studio delle arti marziali, praticando prima il karate Shotokan, passando al Tang SuDo coreano, per finire poi al Kung fu cinese. Dopo un breve combattimento con il maestro Wong Tangjo, Nikita Petroulia si innamorò di questo stile sconosciuto e venne accettato come allievo. Lavorò duramente, con passione e dedica giornaliera, sotto la guida di WongTangjo per dieci anni, finché, con l'approvazione del suo maestro, decise di dedicarsi alla diffusione di questo stile di kung fu.

A questo scopo nel 1988 aprì la sua prima scuola ad Ostia Lido, Roma, tuttora esistente, dove, da allora fino ad oggi, ha continuato ad insegnare e nel 1999 una scuola ad Atene, sua città natale.

Attualmente Nikita Petroulia divide la sua vita viaggiando dall' Italia alla Grecia, per seguire personalmente tutte le scuole di tang long hu shi che sono state aperte negli anni a seguire nei due Paesi: garantire la diffusione dello stile tang long hu shi è diventato per lui scopo di vita oltreché' un modo per onorare il suo Maestro e l'inestimabile regalo che gli ha fatto accettandolo come allievo.

Il primo allievo di Nikita Petroulia è stato suo fratello Vassilis, a cui insegnò le basi del tang long hu shi e che in seguito condusse presso il suo maestro WongTangjo, con il quale ha continuato lo studio dello stile in via diretta. Per anni i due fratelli hanno praticato e lavorato insieme nello stile tang long hu shi., per capirne ogni dettaglio e segreto. Parallelamente Vassilis Petroulia si è laureato in medicina all'università di Roma "La Sapienza", specializzandosi in seguito ad Atene come chirurgo ortopedico. Nonostante i sacrifici di una vita divisa tra la medicina e la pratica del kung fu, Vassilis ha raggiunto nel tang long hu shi. il livello avanzato di cintura nera terzo chieh, continuando tutt’ora il suo allenamento. Uno dei primi allievi di Nikita Petroulia, dopo l'apertura della scuola di tang long hu shi. a Roma, è stato Massimo Sandrelli: Sandrelli da allora fino ad oggi è rimasto con lui, divenendo istruttore con il livello di cintura nera secondo chieh (duan).

Poco più tardi hanno cominciato lo studio del tang long hu shi. con il maestro Nikitas Petroulias, Marco Scopel e Danilo Belmonte, attualmente Maestri cinture nere quarto chieh (duan), che continuano il loro addestramento con la stessa passione, inalterata nel tempo, e con grande dedica.

Alcuni anni più tardi è giunto alla pratica del tang long hu shi., Mauro Narrante, grande appassionato di arti marziali. Narrante è divenuto Maestro e al momento ha raggiunto il livello di cintura nera terzo chieh (duan), continua il suo cammino nello stile tang long hu shi. con grande passione e contemporaneamente contribuisce, insieme a Marco Scopel e Danilo Belmonte, a diffondere questo stile e ad insegnarlo. Quando Nikitas Petroulias ha aperto la scuola di tang long hu shi. ad Atene uno dei suoi primi allievi è stato Dimitris Doganos e più tardi Kostas Klivokiotis, il quale in seguito ad un duro lavoro applicato con grande dedica è diventato aiutante istruttore e ha dedicato la sua vita allo stile e alla diffusione di esso in Grecia.

Gli allievi del Maestro Petroulias, che hanno raggiunto il livello di "cintura nera" sono:

Cintura nera 4 chieh (duan): Danilo Belmonte, Marco Scopel;

Cintura nera 3 chieh (duan): Vassilios Petroulias, Mauro Narrante;

Cintura nera 2 chieh (duan): Alessandro Lanza, Massimo Sandrelli;

Cintura nera 1 chieh (duan): Marcello Avallone, Giancarlo Ianniello, Fabio Cassarino, Fabio D'amore;

Cintura nera: Malgorzata Szymanik, Dimitris Doganos, Valerio Dolce, Alessio Turella, Francesco Cariato, Davide Brignone, Kostas Klivokiotis.